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Matera: patrimonio UNESCO e capitale europea della cultura 2019


La Basilicata è una terra antica, quasi una terra mitologica decantata ed attraversata da innumerevoli popoli, i quali hanno lasciato tracce indelebili che si ritrovano nei suoi paesaggi, nei suoi siti archeologici, nei dialetti, nella cucina, nelle tradizioni e nei numerosi monumenti che spesso sono nascosti e di non facile individuazione.

Ma è proprio questo il bello

Restare immobili e nascosti è da sempre una tattica del mondo animale per mimetizzarsi, difendersi o per attaccare e la Basilicata è stata sempre brava a mimetizzarsi, custodendo gelosamente i suoi segreti millenari e lasciandosi scoprire pian piano, soprattutto negli ultimi anni rivelando dapprima al mondo la sua punta di diamante, Matera, e lasciando al viaggiatore attento a scavare più a fondo per scoprirne il suo vero valore e la sua grandezza.

Enotri, Greci, Sanniti, Romani, Barbari, Bizantini, Saraceni, Normanni, Tedeschi, Francesi, Albanesi e Spagnoli, sono alcuni dei popoli che l’hanno abitata ed arricchita e siete tutti benvenuti in questa terra che vi ammalierà e vi farà vivere esperienze che resteranno indelebili nella vostra mente e nel vostro cuore.

Matera non ha bisogno di tante presentazioni: terza città abitata più antica al mondo, Patrimonio Unesco dal 1993 e Capitale Europea della Cultura 2019, è ormai diventata a pieno titolo una città d’arte al pari di Roma, Firenze, Venezia, Napoli e tante altre che ben conosciamo.

Matera è una città che incarna la storia e la resilienza dell’uomo che, dalla Preistoria fino ai giorni nostri, ha saputo integrarsi perfettamente con l’ambiente carsico ed apparentemente ostile della Murgia, trasformandolo, adattandolo e rendendolo funzionale alla sopravvivenza.

Da semplice raccoglitore e cacciatore, l’uomo ha saputo osservare la natura ed ha saputo “addomesticarla” trasformando le apparenti scarse risorse in preziosi strumenti di vita che nel corso del tempo hanno dato vita ad un complesso di abitazioni scavate nella roccia che sono diventate una vera e propria città, un unicum irripetibile al mondo, fatto di migliaia di grotte naturali e di grotte scavate che sono diventate abitazioni ingegnose dove decine di generazioni hanno sapientemente sfruttato gli spazi creando case, cantine, stalle, frantoi, mulini e giardini rigogliosi, sfruttando un elemento fondamentale per la vita: l’acqua.

Grazie all’acqua, canalizzata in un complesso ed ingegnoso sistema di raccolta dell’acqua piovana e sorgiva, garantiva la sopravvivenza nonostante l’umidità dei luoghi e la presenza a stretto contatti degli animali, altra fondamentale risorsa per la vita.

Fare un viaggio a Matera non è semplicemente fotografare e postare quasi distrattamente le foto per dire “io ci sono stato” ma visitare Matera significa immergersi nei luoghi, nelle storie dei popoli, fondersi con la natura ed il contesto storico, e viverlo attraverso i grandi lavori di restauro che sono stati fatti a partire da fine anni ’80 del secolo scorso, cancellando l’appellativo di “vergogna d’Italia” datogli dopo la II Guerra Mondiale per la povertà e la precarietà rispetto a zone più ricche e sviluppate d’Italia, e facendola diventare Unesco e Capitale d’Europa.

Insomma, un vero e proprio riscatto sociale ed economico, voluto non solo dal governo ma dai suoi abitanti, orgogliosi del loro passato difficile ed ancora una volta in grado di adattarsi ai cambiamenti e di far conoscere al mondo la loro storia

Per visitare Matera non bastano poche ore ma bisogna starci almeno un giorno e godersi un viaggio “slow” scoprendo i suoi Sassi con tutti i suoi monumenti

D’obbligo è iniziare la visita da uno dei numerosi balconi panoramici situati nel suo secondo centro storico, si perché Matera vanta due centri storici, anzi tre.

Partiamo con la Civita che è la parte più antica delle città, luogo in cui nel Neolitico era presente un insediamento che poi ha dato vita alla città attuale. Dalla Civita è una collina sui cui pendii e nelle valli sottostanti si sono sviluppati i Sassi, divisi in due rioni, Caveoso e Barisano.

La Cattedrale

Qui troneggia la Cattedrale, risalente al 1230 come inizio costruzione, monumento religioso imponente che domina la città con il suo campanile di 42 metri di altezza e visibile quasi da ogni punto. La sua facciata in stile Romanico-Pugliese e con un rosone gotico, nasconde al suo interno una decorazione prevalentemente barocca che si fonde con elementi romanici sopravvissuti, con antichi affreschi e con cappelle rinascimentali che dimostrano l’alto livello delle botteghe di artisti, pittori, scultori, marmorai che l’hanno abbellita nel corso del tempo.

Spiccano la Cappella dell’Annunziata e quella del Presepe, mirabili sculture a grandezza naturale che lasciano il visitatore estasiato dalle espressioni dei volti, dai dettagli scultorei, così come l’imponente Giudizio Universale del 1270 con curiose scene che rimandano alla Divina Commedia.

I Sassi

Dalla Civita si scende verso i Sassi: anticamente definiti Rioni Pietrosi Scavati (da cui il nome Sassi) hanno ospitato fino ad oltre 15.000 persone che, spesso convivendo con gli animali, hanno scavato e creato antiche abitazioni che oggi vengono regolarmente recuperate e trasformate in case private, strutture ricettive per ogni tipo di budget, ristoranti e botteghe artigiane dove le nuove generazioni continuano a lavorare la pietra, il legno e l’argilla, materiali fondamentali che hanno permesso alle vecchie generazioni di sopravvivere e di dare vita a tradizioni che sono ancora oggi vive.

I Sassi sono divisi in due rioni: Sasso Caveoso e Sasso Barisano, apparentemente diversi nelle architetture e nelle ambientazioni ma contigui e complementari. Non si può prescindere la visita di entrambi i quartieri dove letteralmente si cammina sui tetti che sono le strade, i vicinati, antichi orti e giardini dove la vita scorreva lentamente a contatto con la natura e con le stagioni.

Grazie al recupero conservativo di grotte e case addossate alle grotte, innumerevoli sono i percorsi da effettuare (rigorosamente a piedi) per godervi tutto quanto i Sassi offrono. Non solo spettacolari punti panoramici per foto ad effetto ma luoghi di vita come case-grotta dove riscoprire la vita non facile dei suoi antichi abitanti, chiese rupestri splendidamente affrescate dalla devozione popolare e dai numerosi ordini religiosi che hanno saputo scavare chiese con architetture straordinarie e con storie che vi riporteranno indietro nel tempo.

E che dire dei sistemi di raccolta di acqua piovana, chilometri di canali sulle strade e sui tetti oppure sotterranei grazie ai quali ogni goccia veniva sapientemente canalizzata e raccolta in cisterne, piccole e grandi, spessissimo collegate tra di loro, per garantire l’acqua anche in periodi di grande siccità in estate.

La Gravina

Fondamentale è, soprattutto per chi ha poco tempo, fare una visita guidata che permetta di ottimizzare tempi e cose da vedere perché l’impatto con la città è grande: i Sassi sono immensi e sono attraversati da un lungo e profondo Canyon, la Gravina, che maestosa aggiunge una cornice meravigliosa che conduce in un mondo antico e selvaggio, dove è possibile fare percorsi trekking alla scoperta di chiese rupestri, flora e fauna.

La Gravina è stata trasformata in quello che è il Parco delle Chiese Rupestri e della Murgia Materana, oltre 8.000 ettari di pura natura e di pace, anch’essa consigliata di visitarla con visite guidate alla ricerca di antichi casali, chiese rupestri, luoghi della transumanza che dall’Abruzzo anticamente arrivava qui in Lucania attraversando Matera e l’altopiano della Murgia con i suoi infiniti pascoli.

Il terzo centro storico

Il terzo centro storico di Matera, dopo aver esplorato i Sassi, prima di entrare nella Matera moderna sviluppatasi a partire dagli anni ’50 del secolo scorso, dove furono costruiti i primi rioni di case popolari per ospitare gli abitanti sfollati dai Sassi e dove negli ultimi anni si sono aggiunti nuovi quartieri residenziali, è d’obbligo fermarsi ad esplorare il Piano, ovvero la parte Sei-Sette-Ottocentesca della città, quando Matera si sviluppa al di fuori dei Sassi prediligendo la parte pianeggiante.

Essendo diventata Capoluogo della Basilicata (dal 1663 al 1806), Matera diventa una ricca città dove i Nobili e soprattutto gli Ordini Religiosi fanno a gara per conquistare posti di prestigio per i loro edifici che sono un tripudio al Barocco ed all’opulenza dell’epoca.

Chiese, monasteri, palazzi d’epoca con affacci sui Sassi, per buona parte oggi zona pedonale con ristoranti, negozi e movida cittadina, permettono di rilassarsi dopo la visita dei Sassi e capire come la città non è solo fatta di grotte ed arte rupestre ma anche di arte più classica come la si trova nelle altre città italiane.
Qui ci sono i due Musei più importanti di Matera, il Museo di Palazzo Lanfranchi e il Museo Ridola, diventati nel 2020 Polo Museale Nazionale Italiano, prestigioso riconoscimento ottenuto dal Governo per la ricchezza delle collezioni interne.

Palazzo Lanfranchi, antico Seminario, ospita collezioni di arte medioevale e moderna di Matera e della Basilicata assieme ad una ricchissima collezione di opere di Carlo Levi, famoso per il suo “Cristo si è fermato ad Eboli”, mentre il Museo Ridola, ospitato in un antico monastero di Clarisse, ospita una ricchissima collezione di reperti preistorici e della Magna Grecia.

Altri palazzi che meritano una visita sono la Chiesa del Purgatorio, la Chiesa di San Francesco e la Piazza Vittorio Veneto, cuore pulsante della città con un affaccio sul Barisano da cartolina e con il Palombaro Grande, la più grande cisterna di Matera, seconda per grandezza in Italia e tra le più grandi al mondo.

Testo: Silvio Scocuzza
www.guidearoundmatera.it

 

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